mercoledì 1 luglio 2020

Tu andrai in fondo a questo viale
che emergerà oltre l’adolescenza,
poi ti volterai verso il fiore della solitudine.
A due passi dal fiore, ti fermerai
ai piedi della fontana da dove sgorgano i miti della terra…
Tu vedrai un bambino arrampicato in cima a un pino sottile,
desideroso di rapire la covata del nido della luce
e gli domanderai: dov’è la dimora dell’Amico?

Nell’ora che il corpo sarà terra, la terra sabbia
e polvere la sabbia, nell’ora in cui
ogni cosa sarà polvere, perché temere?
Finiremo così, naturalmente,
come un fiore di campo,
come un fiore che dice:
“È già tempo di neve, amico mio,
e le stagioni prossime a finire”.
Siamo reti sospese
sull’abisso.