mercoledì 26 dicembre 2018

Fermi a un passaggio a livello
mi hai parlato di te
in un modo che io non conoscevo,
piano mi hai sfiorato una mano
sussurrando parole dimenticate.
Ma in un baleno
è schizzato via il treno
abbiam smesso di guardarci
poi mi hai chiesto se era un merci.
Torna a parlarmi di te
a parlare del cuore,
delle cose dimenticate.
No: mi hai guardato ridendo
sei rimasta lì muta
muta come ti ho conosciuta.

ospiterò la tua vita
con il silenzio che fa.
ospiterò la tua vita
senza domandare le parole come prova
dell'amore che parlare non saprà.
un'altra volta e nella sorte
e in ogni giorno, in ogni parte
sposami.
sono sicuro.
oltre non sopporterei
tutto questo silenzio.
io devo parlarti.
io parlerò.
qn'altra volta e ti prometto
che dopo un'ora starò zitto.
quanta gelosia sfusa della sposa mia che fa l'offesa,
silenziosa senza una posa che sia pure una scusa per fare l'offesa,
io non t'accontento mai.

ho perso la testa, e del cuore.
ho perso la testa, ho le prove.
oh, me la dici una parola?

ospita tu la mia vita
con le parole che ho.
ospita tu la mia vita,
tutta la vita che ti parlerò.

..non so rassegnarmi, mai, in nessun momento del mio giorno: l'estate che passa, il frumento ieri e l'altro ieri biondeggiante sulla terra, ed ora segato e trebbiato, l'improvviso ricordo di Sergio fanciullo che faceva il bagno con me nel fiume, ed ora è giovane brutto e grigio.
Affondiamo in una palude di volti, mani, riccioli, voci: sono enormi, illogiche, inesprimibilmente assurde le relazioni che legano gli uomini tra loro.
Io, io sono di una tristezza senza pari, continuamente in lotta con gli avvenimenti della vita, troppo belli e dolci per essere goduti.
Non mi soccorre la speranza di un qualsiasi avvenire perchè amo troppo il presente, lo amo con una violenza uguale al ricordo, alla memoria.
Qualsiasi cosa mi capiterà, sarò felice, perché io vorrei rimanere immobile in questi giorni, in questa età, in questa infelicità.
E invece i giorni mi passano sotto i piedi senza toccarmi, piuttosto simili alle ombre delle nuvole che passano sui sassi del Tagliamento.
In certi momenti, se non cado in una specie di incantesimo, o pazzia, è solo per la mia indole che per natura è pura, serena e allegra

...ti abbraccio affettuosamente
salutami i tuoi

Pier Paolo

lunedì 17 dicembre 2018


C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
E’ tutto in ordine dentro e attorno a lui.
Per ogni cosa ha metodi e risposte.
E’ lesto a indovinare il chi il come il dove
e a quale scopo.
Appone il timbro a verità assolute,
getta i fatti superflui nel tritadocumenti,
e le persone ignote
dentro appositi schedari.
Pensa quel tanto che serve,
non un attimo in più,
perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
E quando è licenziato dalla vita,
lascia la postazione
dalla porta prescritta.
A volte un po’ lo invidio
- per fortuna mi passa.

giovedì 13 dicembre 2018


domenica 2 dicembre 2018


Lui si guarda intorno e non ha già
più terra dove andare
lui si guarda intorno e non ha già
più terra dove andare
e a diciott'anni un lavoro non lo cerca più
a diciott'anni un lavoro che gli serve a fare
se si guarda intorno e non ha già
più terra dove andare
se si guarda intorno e non ha già
più terra dove andare.

Così suo padre gli fa cenno d'aspettare
e il sindacato gli fa segno di firmare
lui si guarda il cielo, il cielo è un Comitato Centrale.

Per certe donne è una questione di stile
ah, che disgrazia le questioni di stile
lui si gurda intorno e non c'è un'ombra
nella quale sparire
lui si gurda intorno e non c'è un'ombra
nella quale scomparire, eh no.

Lui si guarda intorno e non ha già
più terra dove andare
lui si guarda i piedi e non ha scarpe adatte per
continuare a ballare
lui se guarda il cielo non ha santi a cui telefonare
lui se guarda il cielo, il cielo gli fa segno di andare