giovedì 24 maggio 2012

daydream

















E non mi riusciva davvero di pensare, perché dovevo sempre essere in ritardo, e i ritardi dovevano sempre aumentare su un signore che era un rumorista, lì nel golfo mistico [...] rompeva delle cose [il chiasso prodotto da] questo padellame ch'è la storia [amplificatissimo], e quindi mi toccava stargli dietro e, stando dietro, non coincidendo... questo impediva di pensare... perché non c'era il tempo [...] Nel momento di uccidere però il tiranno, bisogna sospendere l'azione, cioè essere nell'abbandono, dimenticarsi del medesimo, se no non potresti agire [...] Francesco de' Medici non c'era, si era assentato da sé stesso per poter contravvenire all'azione, per realizzarla derealizzandola così a pieno

domenica 13 maggio 2012


Death of salesman


REQUIEM

CHARLEY È quasi buio, Linda.
Linda non si muove. Sta con gli occhi fissi alla tomba.
BIFF Che ne dici, mamma? Un po' di riposo ti farà bene. Tra poco chiuderanno i cancelli.
Linda resta immobile. Pausa.
HAPPY (con ira compressa) Che diritto aveva? Che bisogno aveva di farlo? L'avremmo aiutato noi.
CHARLEY (con un grugnito) Mmm.
BIFF Ti alzi, mamma?
LINDA Perché non è venuto nessuno?
CHARLEY Il funerale a me è piaciuto.
LINDA Ma tutta la gente che lo conosceva, dov'era? Forse lo giudicano male.
CHARLEY No. Il mondo non è mica facile, Linda. Non possono giudicarlo male.
LINDA Non capisco. Proprio adesso. La prima volta in trentacinque anni che cominciavamo a liberarci dai debiti. Un piccolo stipendio ed era a posto. Aveva finito perfino di pagare il dentista.
CHARLEY Lo stipendio. Non basta mica, lo stipendio.
LINDA Non capisco.
BIFF Quanti bei giorni. Quando rientrava dal giro; e la domenica, a fabbricare il portico davanti alla casa, o a imbiancare la cantina, o a sistemare la veranda; quando impiantò il secondo bagno e, in quattro e quattr'otto, su, il garage. Sai una cosa, zio Charley, è piú suo quel portichetto davanti che tutte le combinazioni d'affari che ha fatto.
CHARLEY Eh, già. Gli davi un cartoccio di calce ed era un uomo felice.
LINDA Straordinario, cosa sapeva fare con quelle mani.
BIFF Sbagliava i sogni. Quelli li sbagliava. Tutti!
HAPPY (fa quasi per slanciarglisi contro) Lo dici tu!
BIFF Credeva di essere una cosa ed era un'altra.
CHARLEY (fermando il gesto e la risposta di Happy) Non calunniate quest'uomo. Tu non hai capito: Willy era un commesso viaggiatore. E se tu fai il commesso viaggiatore non vivi sulla terra. Non sei il tipo che avvita un bullone o mi legge gli articoli del codice o mi prescrive la ricetta. Tu lavori cosí, per aria, aggrappato a un sorriso o al lucido che hai sulle scarpe. E quando nessuno ti sorride piú, è la fine del mondo. Da quel momento cominci a sbrodolarti il vestito e addio, sei finito. Non calunniate quest'uomo. Un commesso viaggiatore deve sognare. I sogni fanno parte del mestiere.
BIFF Credeva di essere una cosa ed era un'altra, zio Charley!
HAPPY (infuriato) Lo dici tu!
BIFF Perché non vieni con me, Happy?
HAPPY Non mi ritiro cosí facilmente. Io resto in questa città e marcio per la mia strada! (Guarda Bilf, risoluto) I fratelli Loman!
BIFF Eh no. Io mi conosco.
HAPPY Come ti pare. Farò vedere a te e a tutti quanti che Willy Loman non è morto per niente. Non sbagliava i sogni. Aveva l'unico sogno che un uomo può avere - diventare il primo in quello che fa. Lui non è riuscito a realizzarlo qui: lo realizzerò io per lui.
BIFF (con uno sguardo scettico a Happy, si curva verso la madre) Andiamo, mamma.
LINDA Ti raggiungo fra un minuto. Vai Charley. (Charley esita). Vai. Un minuto solo. Non mi è ancora riuscito di dirgli addio. (Charley si allontana, seguito da Happy. Biff rimane a una certa distanza in fondo a sinistra di Linda. Lei resta e sedere in terra concentrandosi. Non molto dopo il flauto comincia a suonare sulle sue parole). Perdonami, caro, non mi viene da piangere. Chi lo sa perché, non mi viene da piangere. Non capisco. Perché l'hai fatto? Aiutami Willy, non mi viene da piangere. Mi sembra che tu sia partito per il solito giro. Sto qui ancora ad aspettarti. Willy caro, non mi viene da piangere. Perché l'hai fatto? Mi sforzo, mi sforzo, ma non riesco a capire, Willy. Ho pagato l'ultima rata della casa oggi. Oggi caro. E la casa è vuota. (Un singhiozzo le nasce nella gola) Abbiamo pagato tutti i debiti. (Lasciandosi andare ai singhiozzi, liberamente) Abbiamo pagato tutti i debiti. (Biff scende lentamente verso di lei). Abbiamo pagato tutti i debiti.

Sipario  

mercoledì 9 maggio 2012

leni riefenstahl

una nazista nel cinema





























Amore Non Ne Avremo

Citchcock


tempie

“Mia dolcissima Noretta, dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell’incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E’ poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c’è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca), Anna, Mario il piccolo non nato, Agnese, Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo…“

domenica 6 maggio 2012

Scompiglio femminile


συνεκδοχή

“Poiché ogni sentimento particolare è solo vita parziale, e non la vita intera, la vita arde di espandersi nella diversità dei sentimenti, per ritrovarsi in questa somma della diversità... Nell’amore esiste ancora il separato, ma non più come separato, come unito; e il vivente incontra il vivente”.
dedica visiva di Guy Debord a Alice Becker-Ho

venerdì 4 maggio 2012

Ulrike Marie Meinhof


Butterfly

“Ero fermamente convinta che la vita, quella vera, esistesse in qualche posto lontano, laggiù oltre i tetti. Da allora continuo ad inseguirla. Ma essa si nasconde ancora da capo dietro altri tetti. Alla fine è stato tutto un gioco crudele con me, e la vita reale è rimasta lì... e se alla prima occasione mi viene voglia di calare a terra un paio di stelle per regalarle a qualcuno come gemelli da polso, nessun freddo pedante deve impedirmi, col dito levato, di portare lo scompiglio in tutti gli atlanti scolastici di astronomia”
Rosa Luxemburg: lettera a Luise Kautsky

mercoledì 2 maggio 2012

Faust

quando mai siamo stati cenere o polvere? Il liquido amniotico non è certo un pallone gremito di granelli di sabbia. Si nasce nell'acqua e forse nell'acqua si tornerà.