venerdì 12 giugno 2020



Lontano lontano
Oltre Milano
Oltre i gasometri
Oltre i manometri
Oltre i chilometri
E i binari del tram
Lontano lontano
Molto lontano
Oltre l'acqua corrente
E l'elettricità
Là voglio arrendermi
In braccio a una musica
Che chiude il discorso
Delle affinità
Forte petomane
Scritta dal diavolo
In spregio evidente della civiltà
Forse tu non mi amerai
Mi incontrerai
Sorriderai
Ma non mi amerai
Forse tu non mi amerai
Mi ascolterai
Mi seguirai
Ma non mi amerai
La luna la luna
Degli ululati
Lascia ai poeti
Della classicità
Là voglio arrendermi
In braccio a una musica
Che chiude il discorso
Dell'urbanità
Forte petomane
Scritta dal diavolo
In spregio solenne dell'umanità
Forse tu non mi amerai
Mi parlerai
Mi abbraccerai
Ma non mi amerai

Morire quanto necessario, senza eccedere. Rinascere quanto occorre da ciò che si è salvato

Accade
che le affinità d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. È raro
ma accade.

Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio. Tanto e altro
può darsi o dirsi.

Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perché solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.

Insisto
nel ricercarti nel fuscello e mai
nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.

Era o non era
la volontà dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza è una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

Citius altius e fortius era un motto giocoso di per sè, era un motto per le Olimpiadi che erano certo competitive, ma erano in qualche modo un gioco. Oggi queste tre parole potrebbero essere assunte bene come quintessenza della nostra civiltà e della competizione della nostra civiltà: sforzatevi di essere più veloci, di arrivare più in alto e di essere più forti. Questo è un po' il messaggio cardine che oggi ci viene dato. Io vi propongo il contrario, io vi propongo il lentius, profundius e soavius, cioè di capovolgere ognuno di questi termini, più lenti invece che più veloci, più in profondità, invece che più in alto e più dolcemente o più soavemente invece che più forte, con più energia, con più muscoli, insomma più roboanti. Con questo motto non si vince nessuna battaglia frontale, però forse si ha il fiato più lungo.

Nel tempio maledetto della mia memoria
ci sono alcuni punti oscuri che non ho sbrogliato ancora:
vortici, buchi neri nel mio passato
che cancellano, risucchiano tutto ciò che è stato.
C’è una parte di me che sa benissimo cosa è successo
l’altra fa finta di niente per poter vivere lo stesso
ma guarda un po’ che fatto strano
quali mostri è in grado di creare il cervello umano
mi sembra di vedere dottor Jekyll arrivare da lontano
vuole la mia mano…
La realtà è evanescente e come lei niente
ma i sentimenti restano condensati dentro l’aria
come nuvole che attendono di partorire, gravide
come il mio passato, e qui mi perdo ma una cosa resta:
io preferisco il cuore alla testa
Maria ti amo. Maria ho bisogno di te. Poi la stringo e la bacio, infagottato d'amore e di vestiti. E anche lei si muove, felice della sua apparenza e del nostro amore. E la cosa continua bellissima per giorni e giorni. Una nave, con una rotta precisa che ci porta dritti verso una casa, una casa con noi due soli, una gran tenerezza e una porta che si chiude.

Nelle case
non c'è niente di buono
appena una porta si chiude
dietro un uomo

Succede qualcosa di strano
non c'è niente da fare
è fatale quell'uomo
incomincia a ammuffire

Ma basta una chiave
che chiuda la porta d'ingresso
che non sei già più come prima
e ti senti depresso.

La chiave è tremenda
appena si gira la chiave
siamo dentro una stanza
si mangia si dorme si beve.

Ne ho conosciute tante di famiglie, la famiglia è più economica e protegge di più. Ci si organizza bene, una minestra per tutti, tranquillanti aspirine per tutti, gli assorbenti il cotone i confetti Falqui, soltanto quattrocento lire per purgare tutta la famiglia, un affare. Si caga, in famiglia, si caga bene, lo si fa tutti insieme.

Nelle case
non c'è niente di buono
appena una porta si chiude
dietro un uomo.

Quell'uomo è pesante
e passa di moda sul posto
incomincia a marcire
a puzzare molto presto.

Nelle case
non c’è niente di buono
c'è tutto che puzza di chiuso e di cesso
si fa il bagno ci si lava i denti
ma puzziamo lo stesso.

Amore ti lascio ti lascio.

C'è solo la strada
su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza
c'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c’è spazio per verifiche e confronti.

Laura, ti amo. Laura, ho bisogno di te. Con te io ritrovo la strada, le piazze i giovani, gli studenti. Li avevo lasciati qualche anno fa con la cravatta. Sono molto cambiati, sono molto più belli. Le idee sì, le idee sono cambiate, e i loro discorsi e il modo di vestire. Gli esseri meno, gli esseri non sono molto cambiati. Vanno ancora nelle aule di scuola a brucare un po' di medicina, fettine di chimica, pezzetti di urbanistica con inserti di ecologia, a ore pressappoco regolari, ed esiste ancora il bar, tra un intervallo e l'altro. E poi l'amore, per fabbricarsi una felicità. Come noi ora, una coppia e ancora tante coppie. Unica diversità un viaggio in India su una Due Cavalli. Due, come noi.

E poi ancora una porta
e ancora una casa
ma siamo convinti
che sia un'altra cosa

Perché abbiamo esperienze diverse
non può finir male
perché abbiamo una chiave moderna
abbiamo una Yale.

Perché è tutto un rapporto diverso
che è molto più avanti
ma c’è sempre una casa
con altre aspirine e calmanti.

E di nuovo mi trovo a marcire
in un altra famiglia la nostra la mia
abbracciarla guardando la porta
è la mia poesia.

Amore ti lascio vado via.

C'è solo la strada
su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza.

C'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada nella piazza.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta dal dolore e dalle bombe.

Lidia, ti amo. Lidia, ho bisogno di te. Ma per favore, in un hotel meublè.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
le case dove noi ci nascondiamo
bisogna ritornare nella strada
nella strada per conoscere chi siamo.

C'è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l'unica salvezza.
C'è solo la voglia e il bisogno di uscire
di esporsi nella strada nella piazza.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta dal dolore e dalle bombe.

Perché il giudizio universale
non passa per le case
in casa non si sentono le trombe
in casa ti allontani dalla vita
dalla lotta dal dolore e dalle bombe.

E adesso piangi sopra queste mie parole
che ti stanno entrando dritte al cuore
quanto ho camminato col pensiero non ne parlerò mai più
perché tu piangi sopra queste mie parole
che ti fanno vecchia dentro il cuore
quanto bianco ho messo nei capelli colpa della fantasia.