lunedì 31 gennaio 2011

Intimisto

Mi rubi il tempo, mi rubi
l'energia
Non ascolti il lamento, non ascolti il richiamo
Incrini il mio coraggio, vanifichi l'attesa
Le sere che ti aspetto, i pomeriggi che aspettano la sera
Mi rubi la mattina che mi sveglio da solo e non sta bene...
Distruggi le mie felicità
perché sono da poco agli occhi tuoi...
Qualcuna la riempi, la gonfi a dismisura
E io devo lasciarla che stava bene
silenziosa e sola
E gli occhi tuoi mi rubano la luce
Perché tu possa splendere nei miei
Allora non rimane niente e te ne vai
Allora non rimane niente
e te ne vai
Consuma spento e lento il mio
dolore
consuma me.

martedì 25 gennaio 2011

ma lo volete capire o no, non si può morire mangiando

l'arte difficilissima



un tale laceramento
un tale massacro di vene si vedrebbe
un tale ammasso di vuote scompigliate carni accese
cimiteri

e dopo tante sottrazioni e sconfitte
dopo tutti sti cadaveri disfatti
dopo gli avvertimenti dei neri trifogli
dopo le bandiere sterminate delle streghe
dopo questo grido di una bocca rattrappita, di un ascesi di caduta
dopo aver cozzato contro le muraglie
dopo questo turbinio di stelle d'astri
questo aggrovigliarsi di radici e di capelli
no
no io non sono ancora disgustato 'e tutta st'esperienza che mi espropria
'a vita.
e che io abbia il sangue viscido e ferroso
un sangue pieno di paludi e di malarie
che io sia sferzato da rinunce e pestilenze
contaminato ed assalito da disgregamenti orrori
tutto io abbia,
niente si sottragga al mio patire,
purchè persista ancora chist' aspro e sublime avvallamento
sta macchia indelebile dell'essere
in cui vanno a confluire tutti i miei torrenti affossarsi e straripare tutte e malevoglie della vita

Perchè il punto è questo
sta piturra
mondo annuro
colmo di sfilacci e di legacci
in cui l'urto irritante del fuoco
lacera 'e traverso l'interiore firmamento,
chistu' scempio del capire
in cui l'espandersi per forze originali,
stati che non si possono neppure nominare,
vanno ad apparire nella loro espressione più incosciente
la meno sospetta di alleanze col reale.
è la vita solforosa 'ra cuscienza sta pittura
che alla luce se ne saglie'
con i suoi smoccolamenti i suoi liquami il suo magro rintanarsi nel pervinca zodiacale
una moltitudine di cuori ecco è sta pittura
una moltitudine 'e trifoglie
con altrettanti segnali altrettanti appelli
con la vivacità di un desiderio atroce.
buia nottata da segreta cella
neritudine geomantica d'inchiostro
dispiegante sue domane aleatorie
richiamo costante ad una morte, ad una fine
è sta pittura.
che si approssima soave doce doce
alle membrane nostre da resurrezione



Napoli
Napoli se pò' dì con una parola solamente,
micidiale e unica,
sublime e inarrivabile,
Vesuvio.
This silent and dangerous vulcan
'a vita
che rossa evanescente se mand' int' 'a nuttat'
quando 'o scuro è tanto
da svelarsi impunemente senza offendere la vista.
un terremoto quieto
sommesso e ingannatore
al punto che nessuno lo sospetta
nessuno porge orecchie a quelle trame di inudibile franare.
Ah il nord
'o nord, 'o nord nun capisce
it's impossibile to understand
comprendere nun pò
stu simbolo solenne ed infuocato
sti labbra che mai mentono
richiuse e separate
coralli sibilanti
mentre civiltà al completo deflagrano e spariscono
nel più largo ed osceno dei sorrisi o lavico avanzare

Mentre morivo Napoli guardava
mentre morivo Napoli sceglieva
una aret' a nat'
le migliori fra 'e 'pparole che si sputano a un dannato
le migliori fra le teste che ho dipinto
e che tutte ritraevano in prolessi
me decapitato, me scannato,
messo in fuga da ignoranze e ipocrisie.
Cani cani cani!
avete finto di far rotolare e prete voste su quest'anima stordita?
girate finalmente pagine 'e macerie, ora cani!
Io, io Michelangelo Merisi detto 'o Caravaggio
anch'io spero nella ghiaia celeste che credete?
e in una spiaggia nera senza limiti confido,
però ho bisogno che questo fuoco parta da me adesso,
questo fuoco e chesta lengua,
e le taverne annure del mio ripartorirmi
e che i blocchi dei ghiacciai
che i blocchi dei ghiacciai mi tornino a indurirsi sott' e dient'.
ho il cranio compatto io, ma l'anima è rovente esilarata liscia
e un cuore scuro d'esplosione tengo,
ma ho penuria di meteore questi si
ho penuria di meteore
penuria di mantici al travaglio in fiamme in fiamme
e cerco nella gola dei nomi, nomi!
è come il ciglio surreale degli oggetti
l'odore del nulla, un tanfo d'assurdo
il letamaio della morte per intero accanto a me..
io pure non aspetto che il vento
na refola qualunque
che almeno porti via questo fetore fetore
'a vita.
e che si chiami amore, o miseria, gloria
'o diman' a luce e ll'alba
quest'ultima marina addò me trova
non potrà fare niente chhiù che lasciarmi arenare in una spiaggia
sta zozza acqua melmosa piena d'ossa
non potrà fare niente chhiù che lasciarmi arenare in una spiaggia
sta zozza acqua melmosa piena d'ossa
non potrà fare niente cchiù
che lasciarmi
arenare
in una spiaggia
sta
zozza
acqua
melmosa
piena
d'ossa.

lunedì 24 gennaio 2011

Cos'è successo? Come ci sono arrivato qui? [...] Il dolore, così inatteso e immeritato mi aveva, non so come, snebbiato la mente... Mi resi conto che non odiavo l'anta della credenza, odiavo la mia vita, la mia casa, la mia famiglia... il mio giardino... la mia falciatrice... niente sarebbe mai cambiato, non mi sarei potuto aspettare niente di nuovo. Doveva finire... e finì. Ora, nel mondo oscuro in cui dimoro, cose orribili, cose sorprendenti, a volte piccole cose meravigliose, traboccano continuamente verso di me, e non posso contare su niente.

Mi devo comportare come se loro non ci fossero, sempre che loro esistano davvero... potrebbero essere solo frutto della mia immaginazione. Qualunque cosa sia, quella che sta osservando non è umana. Non è come gli occhi scuri della piccola Dona, e non batte mai le ciglia. Che cosa vede uno scanner? Vede dentro la testa? Vede dentro il cuore? Vede dentro di me, dentro di noi? Vede in modo chiaro o scuro? Spero che veda in modo chiaro perché io non riesco più a vedere dentro di me. Io vedo solo tenebre. Spero per il bene di tutti che gli scanner vedano meglio. Perché se lo scanner vede solo in modo oscuro così come me, allora sono dannato, dannato per sempre. E in questo modo finiremo per morire tutti, conoscendo poco o niente, e su quel poco che conosceremo, ci saremo anche sbagliati

giovedì 20 gennaio 2011

le sere che ti aspetto. i pomeriggi che aspettano la sera.

Hello darkness, my old friend

Amico mio
io stesso non so da dove mi venga questo male.
Forse è il vento che sibila
Sul campo vuoto e deserto,
o forse è l’alcool che sgretola il cervello.

Notte di gelo
La pace al bivio è silenziosa
Sto solo alla finestra,
Non aspetto né amico né ospite
Tutta la pianura è ricoperta
Di una calce friabile e molle,
E gli alberi, come cavalieri,
Sono a raduno nel nostro giardino.

Da qualche parte piange
Un uccello notturno malefico.
I cavalieri di legno
Seminano un rumore di zoccoli.
Ecco di nuovo questa cosa nera
Che siede sulla mia poltrona,
Solleva un po’ il suo cilindro
E incurante butta all’indietro le falde del pastrano.

Uomo nero.
«Ascolta, ascolta! –
Mi fa con voce sgradevole, guardandomi in faccia,
Ancora più vicino
Ancora più vicino mi si inchina. –
Non avevo mai visto che qualche
Delinquente
In modo così inutile e sciocco
Soffrire d’insonnia.

Ah, forse mi sono sbagliato!
Perché adesso c’è la luna.
Di che cosa ancora ha bisogno
Questo piccolo mondo mezzo addormentato?
Forse, con le sue grosse cosce
“Lei” verrà di nascosto,
E tu le leggerai
La tua fiacca lirica ormai sfiatata?

«Uomo nero!
sei un ospite pessimo.
Morte di un matematico napoletano

domenica 16 gennaio 2011

esalto e distruggo la sua immagine. e non mi resta niente

dancing in the dark

jockey full of burbon

Edna Million in a drop dead suit
Dutch pink on a downtown train
Two dollar pistol but the gun won't shoot
I'm in the corner in the pouring rain
16 men on a deadman's chest
And I've been drinking from a broken cup
2 pairs of pants and a mohair vest
I'm full of bourbon; I can't stand up.
Chorus:
Hey little bird, fly away home
Your house is on the fire; your children all alone
Hey little bird, fly away home
Your house is on the fire; your children all alone
Schiffer broke a bottle on Morgan's head
And I've been stepping on the devil's tail
Across the stripes of a full moon's head
Through the bars of a Cuban jail
Bloody fingers on a purple knife
A flamingo drinking from a coctail glass
I'm on the lawn with somebody else's wife
Come admire the view from up on top of the mast
Chorus
Yellow sheets in a Hong Kong bed
Stazybo horn and a Slingerland ride
To the carnival is what she said
A hundred dollars makes it dark inside

il fiore sul cruscotto


questo che'è tuo non essere mai stata
la moglie di Gogol'

domenica 9 gennaio 2011

lo schiaccianò

Minor swing


sono Emmet Ray, sono il miglior chitarrista del mondo! se non fosse per quello zingaro in francia che mi fa sempre piangere quando suona..

Magnificat

Magnificat *
anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus *
in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae, *
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
quia fecit mihi magna, qui potens est: *
et Sanctus nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies *
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo, *
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede, *
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis, *
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel, puerum suum, *
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros, *
Abraham et semini eius in saecula.
Gloria Patri et Filio *
et Spiritui Sancto
sicut erat in principio et nunc et semper *
et in saecula saeculorum. Amen.

giovedì 6 gennaio 2011


Ma cosa ci vuoi fare
i morti
sono cambiati da quei tempi.
Oggi diventano ironici
fanno domande.
Mi sembra che facciano i conti
di essere sempre più in maggioranza

martedì 4 gennaio 2011

Variazione n.1

Il conte Hermann Carl von Keyserling, grande estimatore di J.S. Bach, all'epoca della pubblicazione di quest'opera era ambasciatore russo presso la corte di Dresda. Essendo un grande appassionato di musica prese sotto la propria protezione il giovane promettente Johann Gottlieb Goldberg (nato nel 1727 a Danzica) in modo che potesse studiare con il più anziano figlio di J.S. Bach, Wilhelm Friedemann. Nel 1740 il conte fiutando il talento del giovane Goldberg, lo mandò a Lipsia affinché studiasse con lo stesso J.S. Bach. Ben presto si diffuse la sua fama di virtuoso: si narrava che potesse leggere qualunque spartito a prima vista, persino se posto al rovescio sul leggio. Il primo biografo di Bach, Johann Nikolaus Forkel, racconta le circostanze in cui il compositore compose l'Aria con diverse variazioni per clavicembalo a due manuali:
« In cattiva salute, il Conte soffriva sovente d'insonnia, e Goldberg che viveva in casa sua, doveva distrarlo, in simili occasioni, durante le ore notturne, suonando per lui in una stanza attigua alla sua. Una volta il Conte disse a Bach che gli sarebbe molto piaciuto avere da lui alcuni pezzi da far suonare al suo Goldberg, che fossero insieme delicati e spiritosi, così da poter distrarre le sue notti insonni.

Bach concluse che il miglior modo per accontentare questo desiderio fosse scrivere delle Variazioni, un genere che fino allora non aveva considerato con molto favore per via dell'armonia di base, sempre uguale. Sotto le sue mani, anche queste Variazioni divennero modelli assoluti dell'arte, come tutte le sue opere di quest'epoca. Il Conte prese a chiamarle, da allora, le "sue" Variazioni. Non si stancò mai di ascoltarle e, per lungo tempo, quando gli capitava una notte insonne, chiamava: "Caro Goldberg, suonami un po' le mie Variazioni". Mai Bach fu ricompensato tanto per un'opera come in questo caso: il Conte gli diede in dono un calice pieno di 100 Luigi d'oro. Ma tale opera d'arte non sarebbe stata pagata adeguatamente nemmeno se il premio fosse stato mille volte più grande »
(J. N. Forkel)
Alcuni musicologi non concordano con questo racconto tramandato da Forkel, innanzitutto poiché la prima edizione del 1742 non presenta alcuna dedica. Dubitano inoltre che un ragazzo di quindici anni, quale era Goldberg nel 1742, possedesse, per quanto prodigioso fosse, la tecnica necessaria per l'esecuzione di questa composizione. Per Buscaroli, tuttavia, la mancanza di una dedica a Keyserling appare il segno di un'amicizia tanto stretta, da non richiedere ostentazioni formali.
mi piace la tua carne, il profumo che manda, il senso le parole, il concetto che esprime

Nastro di Mòbius II


M.C. Escher - xilografia, 1963

sabato 1 gennaio 2011

Allora, pensi di saper distinguere
il paradiso dall'inferno?
I cieli azzurri dal dolore?
Sai distinguere un campo verde
da una fredda rotaia d'acciaio?
Un sorriso da un pretesto?
Pensi di saperli distinguere?
E ti hanno portata a barattare
i tuoi eroi fantasmi?
Ceneri calde con gli alberi?
Aria calda con brezza fresca?
Un caldo benessere con un cambiamento?
e hai scambiato un ruolo di comparsa nella guerra
con il ruolo di protagonista
in una battaglia?
Come vorrei, come vorrei che fossi qui
Siamo solo due anime sperdute
Che nuotano in una boccia di pesci
Anno dopo anno
Corriamo sullo stesso vecchio terreno
E cosa abbiamo trovato?
Le solite vecchie paure
Vorrei che fossi qui

2011

A tutto il mondo che non lo sa