mercoledì 26 dicembre 2018

..non so rassegnarmi, mai, in nessun momento del mio giorno: l'estate che passa, il frumento ieri e l'altro ieri biondeggiante sulla terra, ed ora segato e trebbiato, l'improvviso ricordo di Sergio fanciullo che faceva il bagno con me nel fiume, ed ora è giovane brutto e grigio.
Affondiamo in una palude di volti, mani, riccioli, voci: sono enormi, illogiche, inesprimibilmente assurde le relazioni che legano gli uomini tra loro.
Io, io sono di una tristezza senza pari, continuamente in lotta con gli avvenimenti della vita, troppo belli e dolci per essere goduti.
Non mi soccorre la speranza di un qualsiasi avvenire perchè amo troppo il presente, lo amo con una violenza uguale al ricordo, alla memoria.
Qualsiasi cosa mi capiterà, sarò felice, perché io vorrei rimanere immobile in questi giorni, in questa età, in questa infelicità.
E invece i giorni mi passano sotto i piedi senza toccarmi, piuttosto simili alle ombre delle nuvole che passano sui sassi del Tagliamento.
In certi momenti, se non cado in una specie di incantesimo, o pazzia, è solo per la mia indole che per natura è pura, serena e allegra

...ti abbraccio affettuosamente
salutami i tuoi

Pier Paolo