giovedì 17 settembre 2015
col mio corpo sulle spalle
discenderai questa montagna, Rainer
giù per il Tabor, cioè pe San Martino
intervalli di respiro irregolari
epperò
tutt'a sghimbescio, tutto sottosopra,
specchio capovolto nella rétina dell'occhio
cono rovesciato
la stanza sarà vuota come prima, senza me -
vuoto, altrettanto, il cunicolo di luce
la tana di poesia al terzo piano.
Avanzerai ingobbito, tu, al posto mio,
sotto il peso di un grifone a quattro teste -
mon cadavre -
piume ed artigli impallinati,
piombo scarlatto sulle lingue penzolanti.
Navi entreranno a Babilonia
su per le scalette, malsicure e puzzolenti,
degli embargos di Toledo:
spugna, la mia pelle, saliva, la scrittura:
sarò buono da mangiare alla Tavola dei Poveri -
feste di santa Maria - Cannibala -
occhi scuri, scuri, tragici, Medea