..non so rassegnarmi, mai, in nessun momento del mio giorno: l'estate
che passa, il frumento ieri e l'altro ieri biondeggiante sulla terra,
ed ora segato e trebbiato, l'improvviso ricordo di Sergio fanciullo che
faceva il bagno con me nel fiume, ed ora è giovane brutto e grigio.
Affondiamo
in una palude di volti, mani, riccioli, voci: sono enormi, illogiche,
inesprimibilmente assurde le relazioni che legano gli uomini tra loro.
Io,
io sono di una tristezza senza pari, continuamente in lotta con gli
avvenimenti della vita, troppo belli e dolci per essere goduti.
Non
mi soccorre la speranza di un qualsiasi avvenire perchè amo troppo il
presente, lo amo con una violenza uguale al ricordo, alla memoria.
Qualsiasi
cosa mi capiterà, sarò felice, perché io vorrei rimanere immobile in
questi giorni, in questa età, in questa infelicità.
E invece i
giorni mi passano sotto i piedi senza toccarmi, piuttosto simili alle
ombre delle nuvole che passano sui sassi del Tagliamento.
In certi
momenti, se non cado in una specie di incantesimo, o pazzia, è solo per
la mia indole che per natura è pura, serena e allegra
...ti abbraccio affettuosamente
salutami i tuoi
Pier Paolo