sabato 14 gennaio 2017

沈黙

Roma 22 aprile 2016

Caro Papa Francesco,
Ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano – vicino al cielo – per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa.
Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano.
Questa passione è il verbo dello “Spirito” che muove il mondo. Lo vedo dalla mia piccola finestra con le piante impazzite che si muovono a questo vento e gabbiani che lo accompagnano.
In questo tempo non posso più uscire, ma ti sto accanto in tutte le uscite che fai tu.
Un pensiero fisso mi accompagna ancora oggi: “spes contra spem”.
Caro Papa Francisco, sono più avanti di te negli anni, ma credo che anche tu ti trovi a dover vivere “spes contra spem”.

TI VOGLIO BENE DAVVERO
TUO MARCO

PS Ho preso in mano la croce che portava Romero, e non riesco a staccarmene.