giovedì 23 ottobre 2014

Stefano

«Questa chiesa non interessa a nessuno, e questo perché le persone non sono in relazione tra loro. Non siamo in contatto, di nessun tipo. Ci passiamo accanto senza toccarci, senza nemmeno vederci. Se butto una carta a terra, tu non mi dici niente perché io e te nun ce sapimm’. Camminiamo su strade diverse, e questo permette la deriva delle cose, oltre che delle persone. I ragazzi qui non entrano mai. Stanno seduti fuori la chiesa, vicino la fontana, preferibilmente dove vi è maggior puzza di pipì. Non entrano perché non sanno cosa farci, non c’è chi riesce a smuoverli. Finiscono per guardarsi e non per guardare. Lo specchio di Narciso esiste, si chiama smartphone: faccio la foto a me, come se non mi conoscessi, e non a quello che vedono i miei occhi: io divento il filtro di tutte le cose, che diventano una sfondo, come questa chiesa in questa piazza»